Il libro delle veglie. Racconti popolari di Diavoli, Fate e Fantasmi

Fiabe delle Vegliedi Carlo Lapucci, A. Vallardi editore, 1988

Messi a letto i bambini e concluse le fatiche del giorno, i contadini fino a non molto tempo fa si radunavano attorno al focolare o nelle stalle a raccontarsi strane storie di folletti, spiriti, figure emerse dall’oscurità. Erano le storie delle veglie, racconti dove, complice il lieve fruscio di un topolino, oppure un ramo mosso dal vento, si lasciava spazio all’immaginazione e alla Paura. Evocando un ricchissimo repertorio di tradizioni orali, che oggi sono quasi del tutto dimenticate ma che affondavano le loro radici in antichi miti della cultura classica o in visioni dell’Al di Là dove influenze nordiche, arabe, barbare, si mescolavano a quelle cristiane, Lapucci riesce a restituire lo spazio che merita alla dimensione della “paura” e del senso del mistero per l’essere umano. Un bisogno che, nel cartesiano mondo della ragione, non riesce ad essere soppresso e che riemerge dando vita a nuove forme dell’immaginario, spesso ambientate nelle moderne e tecnologiche metropoli.

 

 

 

 

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